La fotografia è una delle forme d’arte che preferisco. Per questo provo molta ammirazione per chi riesce a catturare in uno scatto, un momento o un’emozione. Mi sono commossa, emozionata o divertita, di fronte agli scatti di grandi della fotografia come Steve McCurry, Giovanni Gastel o David LaChapelle. Valentina Rosatti, con le sue fotografie, ha il delicato e difficile compito di scrutare nell’anima e nell’intimità delle donne. Un’esperienza che arricchisce queste donne, tanto quanto lei.
Come ti sei avvicinata alla fotografia?
Non saprei spiegare come è nata la mia passione. Ricordo che, da sempre, mi sono sentita attratta dalla macchina fotografica. Negli anni in cui ho studiato lingue e comunicazione all’Università, ho iniziato ad interessarmi alla fotografia con una consapevolezza più matura. Guardavo gli scatti dei fotografi cercando di capire cosa volessero comunicare attraverso le immagini. Nella mia tesi di laurea ho analizzato un museo di fotografie che proponeva mostre con esperienze particolari. Una volta laureata, pensavo che avrei fatto una altro lavoro perché non immaginavo che avrei potuto lavorare come fotografa professionista, quindi ho cercato un lavoro ‘normale’ sfruttando quello che avevo studiato. Era il 2011 e la crisi economica aveva raggiunto il culmine e quindi mi proponevano solo stage. Mi sono ritrovata a lavorare come organizzatrice di eventi ma l’idea di fare tutti i giorni la stessa cosa, nello stesso posto, non faceva per me. Quello è stato il momento in cui ho realizzato che avrei dovuto capire cosa volevo fare ‘da grande’. Ci ho riflettuto molto e ho ricordato la sensazione di felicità che provavo quando avevo in mano una macchina fotografica, così ho capito che quello sarebbe dovuto diventare il mio lavoro.
Valentina Rosatti Selfportrait
Perché hai deciso di diventare fotografa di boudoir?
Perché, negli anni,ho lavorato sull’accettazione del mio corpo,cosa che mi ha cambiato la vita, ed è stata un’esperienza che ho raccontato attraverso le immagini. Studiando, ho scoperto questo tipo di fotografia che mi ha ispirata per la capacità di tirare fuori la bellezza nascosta dentro le persone ed è stata una cosa che mi ha ispirata ad utilizzarla come strumento di crescita personale, per questo ho deciso di dedicarmi a questo tipo di servizio fotografico.
Dalla tua esperienza, cosa spinge le donne a fare un servizio fotografico di questo tipo?
Credo che le donne vogliano esprimere,a se stesse, la loro idea di bellezza. Tutte noi siamo abituate a guardarci allo specchio e vedere solo i difetti, invece bisognerebbe imparare ad apprezzare e a riconoscere la nostra bellezza. Imparare ad apprezzarci è anche un modo per migliorare il rapporto con gli altri perchè da maggiore sicurezza. E’ sempre molto bella la reazione delle donne sul set. La prima impressione è quella di sorpresa, nel vedersi truccate e vestite in un certo modo, dopodiché la sensazione diventa meraviglia, ed è molto bello anche per me vedere le loro emozioni.
La tua personalità influisce sul tuo modo di fotografare?
Assolutamente si, anche perchè influisce sull’estetica che io voglio raggiungere. Penso sempre che le donne che fotografo non sono modelle e non sono abituate a posare, quindi cerco sempre di creare un’atmosfera che faccia sentire la mie clienti a proprio agio.
Ci sono dei fotografi che ti hanno ispirata o che senti vicino al tuo stile?
Due fotografe che fanno questo lavoro da tanto tempo: Christa Meola e Sue Bryce. Da un punto di vista estetico sono tanti i fotografi che ammiro: Marc Lagrange, Helmut Newton, Annie Liebovitz, Vivian Maier
Qual è, fino ad oggi secondo te, lo scatto più bello che hai realizzato?
Più che lo scatto,c’è una cliente che mi ha emozionata particolarmente perchè è la persona che ha maggiormente interiorizzato l’esperienza al punto di cambiare anche caratterialmente perchè si è accorta di possedere sicurezze di cui ignorava l’esistenza. A distanza di tempo ancora oggi mi ringrazia per averla aiutata a cambiare la percezione che ha di se stessa.
Qual è la cosa più importante che hai imparato in questi anni.
Ho imparato che è importante credere sempre in quello che si fa, perchè è l’unico modo per far funzionare le cose. Se fai le cose con il cuore non puoi sbagliare.
Un sogno che vorresti realizzare.
Il mio sogno lo sto vivendo da quando ho realizzato il desiderio di fare questo lavoro. E’ stato come aprire una porta in un mondo nuovo e spero che continui sempre così.
Rossella de Palo