Roberta Raeli è una ragazza di grande personalità e con le idee molto chiare, così chiare che alle elementari sapeva già che il suo destino sarebbe stato quello di lavorare nella moda. Ha studiato, si è impegnata e non si è accontentata di far parte della ‘catena di montaggio della moda’ ha spezzato la sua catena e si è messa in gioco creando qualcosa che rispecchiasse i suoi ideali, il suo stile e che fosse in linea con le sue passioni. Come si fa a non ammirarla? Se poi hai la possibilità di chiacchierare qualche minuto con lei percepirai la sensazione di sentire tutto l’amore che mette nel suo lavoro e la gioia che le trasmette e che trasmette a sua volta con i colori che caratterizzano i suoi abiti.
Come è nata la tua passione per la moda e come è diventato un lavoro?
Ricordo che quando andavo a scuola mi divertivo a ridisegnare i vestiti delle bambole raffigurate sui miei quaderni. Pur avendo aspirazioni artistiche ho deciso di frequentare il liceo scientifico ma ancora prima di finire il liceo sapevo di voler fare una scuola di moda, infatti mi sono trasferita a Milano per frequentare l’Istituto Marangoni ed è stato un periodo molto bello. Purtroppo può capitare che l’idea che ti sei fatta del tuo lavoro non corrisponda alla realtà, infatti quando ho concluso gli studi alla Marangoni sognavo un mio brand e invece mi sono ritrovata a lavorare in studi stilistici per cui disegnavo ore e ore come una macchinetta senza quasi capire quello che stavo facendo. Dato che vivere a Milano era costoso ho cercato di fare altro, ho iniziato come venditrice per gli showroom, ed era un lavoro che mi permetteva di vivere e che mi ha fatto conoscere molte persone del settore. Dopo qualche tempo sono stata contattata da Benetton e mi sono trasferita a Treviso fino a quando, sedici anni dopo, l’ufficio dove lavoravo ha chiuso. Da un giorno all’altro mi sono ritrovata senza lavoro con due figli, ed è stato il mio momento di svolta. Ho ripreso gli schizzi che avevo realizzato mentre lavoravo, i tessuti di mia nonna sarta che avevo custodito e mi sono messa alla ricerca di una sarta con cui collaborare. Così ho iniziato a realizzare i primi abiti. A Dicembre 2014 ho partecipato al mio primo evento in cui ho presentato i primi sette abiti della mia prima collezione.
Qual è’ il tuo stile?
Elegante con un gusto retrò da cui il nome del mio brand: RRARO (Retrò gusto Sartoriale), che è anche l’insieme delle mie iniziali. Ricordo che mia nonna realizzava i vestiti per tutta la famiglia, da ragazzina li odiavo perchè preferivo i jeans con le toppe e invece a distanza di anni ho riscoperto il gusto per il dettaglio, che ho ereditato da mia nonna, e ora rubo gli abito da cocktail che aveva realizzato anni fa per mia mamma.
Roberta Raeli
Che cosa cerchi in un tessuto e come lo scegli?
Un tessuto deve trasmettermi emozione. Non vado in giro cercando una cosa specifica a meno che non debba creare qualcosa su richiesta. Di solito compro diversi tessuti e poi magicamente alcuni si sposano perfettamente tra di loro. Tutte le mie creazioni sono realizzate interamente in Italia con la collaborazione di sarte, ricamatrici e laboratori tutti italiani.
Che tipo di clientela hai?
Per lo più donne, gli abiti da uomo li realizzo su richiesta. Il mio target di clientela è di cultura medio-alta. Sono persone che amano leggere, documentarsi, andare alle mostre, attente all’alimentazione e alla cura del corpo, persone che hanno uno stile di vita lontano dal consumismo frenetico, che non seguono la moda ma che se la creano e che preferiscono costruirsi un guardaroba utilizzando il loro gusto.
Quali mezzi di comunicazione utilizzi per promuovere il tuo brand?
Soprattutto i social, Facebook, Instagram e il sito che è un punto di riferimento per chi non è social addicted. Poi c’è la newsletter che utilizzo per tenere informati gli iscritti sui miei eventi.
Dove è possibile acquistare i tuoi abiti?
Realizzo pezzi unici ed è una filosofia che voglio mantenere anche perchè alle persone piace sapere di possedere qualcosa che non vedranno indosso a nessun altro, quindi qualcosa che li rappresenta davvero. Talvolta organizzo vendite private in location suggestive come castelli o ville. E’ possibile contattarmi tramite i social o sul mio sito, così mi arrivano le richieste da parte dei clienti che mi chiedono informazioni. I tempi di realizzazione di un abito sono brevi, entro un mese anche se dipende dai periodi, ma cerco sempre di venire incontro alle esigenze dei miei clienti. Mi affido a diverse sarte che mi aiutano nella realizzazione degli abiti anche se purtroppo nelle nostre zone le sartorie sono sempre meno.
#30: Cappottino Sfiancato Cotone Rigato Pezzo Unico Sartoriale Tasche in Seta Bottoni automatici applicati a mano
C’è uno stilista che rispecchia maggiormente la tua idea di moda?
Mi piace Dries Van Noten perchè è eccezionale nel mescolare le fantasia dando agli abiti un’armonia strepitosa. Mi piace Marras per la sua attenzione al dettaglio e apprezzo il fatto che faccia capi con lavorazioni tipiche della sua zona.
Qual è la cosa più importante che hai imparato in questi anni?
Ho raggiunto la consapevolezza che questo è un lavoro che mi sono conquistata, una scelta di vita. Ho capito che bisogna avere pazienza perché non sempre i risultati arrivano subito, a volte succedono cose che sembrano negative ma poi, con il tempo, impari a coglierne i lati positivi. Tutto si trasforma. Il trucco è vivere giorno per giorno pensando positivo perchè in questo modo sei in grado di cogliere le occasioni che ti si presentano.
Cosa ti auguri per il futuro?
Di continuare a fare un lavoro che mi piace, non ho l’aspirazione di diventare una stilista milionaria. Voglio lavorare in serenità con le persone che scelgo accanto a me potendo dedicare del tempo alla mia famiglia, a me stessa e alle mie passioni che è un modo per dare di più anche sul lavoro. Quando lavoravo in azienda, sotto stress e insoddisfatta, non rendevo la metà di adesso e questa è una cosa che chi dirige le aziende non capisce. Si finisce per lavorare solo per arrivare a fine mese, senza passione né motivazione. Il lusso più grande per noi è il tempo che abbiamo per fare cose per noi stessi, e anche se è poco deve essere di qualità, che è anche la filosofia del mio brand, pochi pezzi, unici e di qualità. Sono molto attenta al discorso etica: lavoro solo con sarte italiane perché mi piace dare enfasi al nostro territorio che è pieno di persone bravissime e competenti. Sono attenta all’ambiente e non mi piace sprecare quindi quando avanzano dei pezzi di tessuto creo piccole decorazioni o accessori. Mi piacerebbe collaborare con grandi aziende, utilizzando i tessuti in eccedenza per riutilizzarli e dargli nuova vita, creando così un circolo virtuoso.
Rossella de Palo
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