Mirka Andolfo è una giovane donna che, fin da bambina, ha una grande passione: disegnare. Mirka nasce a Napoli e qui si iscrive alla Scuola Italiana di Comix, che abbandonerà a metà, per trasferirsi a Torino dove, nel 2010 inizia a lavorare come colorista per le Edizioni Piemme. Da quel momento Mirka continua a coltivare la sua grande passione fino a diventare una vera e propria star del settore, grazie anche al suo web comic “Sacro e Profano” in cui racconta della piccante e pazza storia d’amore tra il diavolo Damiano, perennemente eccitato e piuttosto bruttino e la sua ragazza Angelina, ingenua e prosperosissima. Ecco la storia di come una passione è diventato il lavoro di Mirka.
Qual è il percorso che ti ha portato a lavorare nel mondo del fumetto e cosa ti ha spinto ad intraprendere questo percorso?
Disegnare è sempre stato il mio sogno più grande. Sono stata cresciuta da un padre che leggeva i fumetti e da una madre che amava disegnare, mi è sempre piaciuto pensare di aver ereditato queste due passioni da entrambi. Ho iniziato a lavorare inizialmente come colorista, ai tempi della scuola tutti mi dicevano che ero portata in quel campo. Così, per alcuni anni, ho lavorato come colorista su diverse testate in Italia, in Francia e negli Stati Uniti (Topolino, Geronimo Stilton… ). A un certo punto, ho sentito il bisogno di disegnare a tempo pieno, così ho iniziato per gioco il mio webcomic, “Sacro/Profano” (pubblicato poi da Edizioni Dentiblù), circa cinque anni fa. Gli anni sono passati, e nel frattempo sono riuscita a realizzare i miei sogni! Attualmente lavoro da due anni in DC Comics e sui miei progetti italiani, il più recente è Contro Natura, per Panini Comics.
Ci sono delle figure, nel mondo del fumetto e non solo, anche del passato, che hanno influenzato il tuo stile e il tuo lavoro?
Sono cresciuta leggendo di tutto. Da Topolino ai manga più cruenti. I fumetti più importanti per me, durante la mia “crescita”, sono stati WITCH e Sky Doll, adoro Barbara Canepa e Alessandro Barbucci. Ci sono molti artisti che mi hanno influenzata e seguo appassionatamente: J. Scott Campbell, Joe Madureira, Joe Benitez, Emanuela Lupacchino, Sara Pichelli, Alberto Varanda, Enrico Marini, Takeshi Obata… la lista è lunghissima.
Da che cosa trai ispirazione quando realizzi i tuoi fumetti?
Quando creo qualcosa penso sempre: “Cosa mi piacerebbe leggere? Cosa mi piacerebbe disegnare?”. Il bello del lavorare a qualcosa di proprio è di avere molta libertà, quindi ne approfitto sempre per sfogare la mia creatività e disegnare le cose che mi appassionano. Ad esempio, amo i videogame, leggere, vedere film… come tutti. Le storie che mi piacciono di più spesso mi influenzano, soprattutto dal punto di vista della regia e del modo di raccontare. Anche se è una cosa solitamente inconscia.
Uno dei tuoi lavori di maggiore successo, è il web comic Sacro/Profano, fino a che punto ti riconosci nei due protagonisti?
Loro non sono me, sicuramente dei lati del loro carattere si possono rispecchiare nella mia persona (tipo, lei che ha la testa tra le nuvole…) ma non saprei dire in quale mi riconosco. Ogni personaggio ha sicuramente un piccolo lato di me. Ma anche questa cosa, viene fatta in maniera piuttosto naturale e inconscia. Forse mi rivedo caratterialmente molto più in Leslie, la protagonista di “Contro Natura”.
Cosa consiglieresti ai ragazzi che vogliono intraprendere questo lavoro?
Di disegnare moltissimo, anche quando non si ha molta voglia, soprattutto quando sei giovane. Quando si è giovani si è delle “spugne”, si assorbe e impara tutto, molto velocemente. Dopo sarà molto più difficile imparare. Io ne so qualcosa.
Qual è la cosa più importante che hai imparato in questi anni?
Che la professionalità è la prima cosa. Che questo è un lavoro di tutto rispetto, e come ogni lavoro non è tutto rose e fiori, come molti pensano osservandolo dall’esterno. Disegnare per lavoro è un privilegio, ma ci sono delle volte in cui può essere dura. Devi veramente amare questo mestiere. Chi lo fa per fama e gloria, ha sbagliato completamente strada.
Un sogno che vorresti realizzare.
Ne ho tanti nel cassetto, molti già realizzati. Spero di continuare a lavorare ai miei progetti e di riuscire, allo stesso tempo, a ritagliarmi molto più tempo libero, per me e per chi amo.
Rossella de Palo
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