Quella fra Torino e il cioccolato, è una lunga storia d’amore che inizia nel lontano 1560 quando, per festeggiare il trasferimento della capitale ducale da Chambéry a Torino, Emanuele Filiberto di Savoia servì simbolicamente alla città una fumante tazza di cioccolata. Da allora questa storia d’amore non solo non è finita, ma ha visto nascere realtà importanti come La Perla di Torino, che nasce nel 1992, grazie a Sergio Arzilli, pasticcere di tradizione familiare. L’ambiziosa missione è quella di diventare l’azienda che si identifica in Italia e all’estero con il mercato dei tartufi di cioccolato, secondo la tradizionale ricetta piemontese, adeguata ai gusti e alle tendenze attuali. L’amore per il cioccolato è sicuramente una passione di famiglia, perché da qualche anno Sergio è affiancato da sua figlia Valentina. Eccoli in questa intervista doppia in cui ci raccontano della loro dolce tradizione familiare.
Sergio Arzilli
Quando e perché ti sei avvicinato alla pasticceria?
Più che avvicinato ci sono nato perché i miei genitori avevano una pasticceria a Torino dal 1952-53.
Cosa ti attrae della pasticceria?
Inizialmente non ero così interessato al mondo della pasticceria. Sono cresciuto osservando questo mondo, che vedevo troppo faticoso con le domeniche e le feste sempre impegnate, ma tutti in famiglia lavoravano in pasticceria e quando è arrivato il mio turno, ho cominciato anche io a lavorarci. Studiavo e lavoravo, e piano piano ho cominciato ad appassionarmi a quello che facevo. Per una persona dalla personalità creativa come la mia, in seguito alla passione è scattata la voglia di migliorare. Ho iniziato a studiare gli ingredienti, a cercare la qualità e a cambiare il metodo, cercando di innovare il mio lavoro. E’ stato un processo lungo e difficile, e la vita mi ha messo di fronte anche a degli ostacoli, come quelli di salute, scoprendomi celiaco e dovendo abbandonare quella professione. Il problema di essere celiaco mi ha costretto a smettere di lavorare con la farina, i guanti e la mascherina non bastavano più e così ho iniziato a fare il commerciante, cosa che è durata solo 6 mesi, dopodiché, per il mio estro creativo, ho iniziato a lavorare con il cioccolato, ho conosciuto un mestiere affascinante e complesso che conoscevo poco, poi la realizzazione di qualcosa legato a Torino mi affascinava, ma che non fosse il classico gianduiotto. La mia ricerca mi ha portato ai tartufi di cioccolato, perché mi permettevano di utilizzare materie prime di alta qualità partendo proprio dalle nocciole del Piemonte. La svolta è stata la scelta di pralinare le nocciole, proprio la croccantezza e lo scricchiolio in bocca sono stati la chiave per il successo dei tartufi.
MIELE E ZENZERO La sua ricercata ricetta è stata creata per interpretare il vario dei sentimenti, l’amore. Miele e Zenzero accoglie dentro di sé un raffinato mix di ingredienti che susciteranno molteplici emozioni: calore, dolcezza, piccantezza, completezza, sofisticazione.
Qual è il tuo dolce preferito da preparare e da mangiare?
Sono stato un avanguardista, iniziando a preparare i profiterole a Torino, quando nessuno faceva quel tipo di dolce. Stesso discorso per la torta croquembouche, che vidi durante un viaggio in Francia, e quando la iniziai a preparare a Torino, fu un successo. Ricordo anche una menzione su La Stampa di almeno 30 anni fa del mio Monte Bianco, nella sezione torte autunnali.
Valentina Arzilli
Qual è il tuo dolce preferito da preparare e da mangiare?
Il mio dolce preferito? Diciamo che i dolci mi piacciono tutti, attualmente sto apprezzando molto il tiramisù naturalmente senza glutine, le torte in generale, la pannacotta, la crema chantilly. E quando li realizzavo, ho sempre cercato ispirazione osservando la realtà che mi circondava durante i miei viaggi in Italia e all’estero: copiavo con gli occhi e registravo nel palato.
Quali mezzi usate per far conoscere la vostra realtà?
I nostri prodotti sono i veri ambassador dell’azienda. Poi una distribuzione selezionata ci permette di essere nei posti giusti al momento giusto. Oltre alla distribuzione possiamo contare su diverse attività di promozione b2b o b2c, eventi, una comunicazione strutturata e collaborazioni non necessariamente legate al mondo food
Qual è la frase che ripeti più spesso alle persone che lavorano con te in azienda.
Trasmetti la tua passione ai prodotti con i quali lavori, le persone lo percepiranno.
Cosa ti piace di più del tuo lavoro e quanta creatività ti permette di esprimere?
Amo il mio lavoro proprio perchè mi permette di vedere il futuro che verrà.
Cosa hai imparato in questi anni?
Che con la costanza, un duro lavoro e con una squadra motivata si possono ottenere grandi successi
Quali sono gli obiettivi per il futuro?
Lavorare al meglio, ampliare la gamma dei prodotti esistenti ed essere annoverati tra i marchi ‘cioccolato’ più prestigiosi al mondo.
Rossella de Palo
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